Archivio mensile:Aprile 2016

Più che teatro

Esmeralda e QuasimodoPresa da una grandissima curiosità, ho assistito nei giorni passati allo spettacolo teatrale “Notre Dame de Paris”.
Nonostante non sia un’appassionata di teatro, l’opera è riuscita a colpirmi. L’ingrediente in più che ha fatto sì che in alcune scene io rimanessi a bocca aperta è stata la composizione musicale del geniale Riccardo Cocciante. L’armonia tra coreografie, attori, sceneggiature e luci è tenuta bene proprio dal filo conduttore che è la melodia. Oltre ai testi interpretati dagli attori, è la musica a svolgere il ruolo fondamentale! Al punto tale che anche eliminando le parole si può cogliere tranquillamente la trama dello spettacolo. Inoltre il cast, composto da attori/cantanti davvero completi, è riuscito a dare una sfumatura italiana alla Francia del ‘400-’500 sempre molto pertinente e mai inappropriata. Era come se il gotico e il barocco si mischiassero con una punta di cultura puramente mediterranea data dall’attrice centrale Lola Ponce, nei panni della gitana Esmeralda. Il cast con R. Cocciante

La figura del “giullare”, così volgarmente chiamato il poeta e drammaturgo Gringoire (interpretato nella versione italiana da un eccellente Matteo Setti), è l’emblema della centralità che la musica svolge in tutto lo spettacolo: ovviamente il protagonista dell’opera, anche nel romanzo di Victor Hugo, è Quasimodo (Giò di Tonno) il campanaro orfano e deforme della cattedrale, ma, come in ogni opera d’arte, tutto è relativo. Gringoire, secondo alcuni punti di vista, è il protagonista di questo spettacolo, il collante artistico-musicale della Francia del 1482 divisa tra cultura sacra e pagana.

La scelta del regista, Luc Plamondon, degli attori e della collaborazione con Cocciante ha reso “Notre dame de Paris” una rappresentazione teatrale da sold-out anche 14 anni dopo la prima messa in scena all’Arena di Verona.